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Il 28 aprile 1631 Francesco Maria II Della Rovere, VI duca di Urbino, esala l'ultimo respiro. La sua morte segna la fine del suo Stato che in mancanza di eredi maschi è devoluto alla Santa Sede, di cui è vicario. È un destino inesorabile quello che si accanisce contro il ducato di Urbino, con lutti inattesi e deluse speranze. Ma ogni fine contiene un inizio, la cui protagonista è qui una donna, la futura granduchessa di Toscana Vittoria Della Rovere, nipote del duca ed erede del suo immenso patrimonio e di una cospicua parte dell'archivio roveresco. Queste le vicende ricostruite in questo volume, che intreccia le ragioni della politica con quelle del "cuore", proponendo inoltre un nuovo repertorio del fondo Ducato di Urbino, ora conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze.